Nella campagna di Bugnara si trovano alcuni piccoli edifici religiosi, sorti perlopiù per iniziativa privata. Tra questi si ricordano le chiese di San Francesco, Santa Maria delle Grazie e, in particolare, la chiesa di Santa Maria degli Angeli, citata anche da Gavini.
Edificata in epoca imprecisata, probabilmente tra il XV e il XVI secolo, la chiesa si presenta oggi come un edificio semplice e lineare, tipico delle architetture rurali abruzzesi.
Secondo Gavini, l’interno era suddiviso in tre ambienti da due grandi arconi, privo di abside, con copertura a capriate e una facciata sobria, impreziosita da un portale in pietra lavorata. Nei secoli, l’edificio fu arricchito da affreschi e arredi liturgici, molti dei quali oggi perduti.
La chiesa ha attraversato un secolo di gravi difficoltà strutturali, soprattutto a causa dei frequenti terremoti. Il sisma del 1915 provocò il crollo della volta e profonde lesioni ai muri e all’altare. Altri danni si verificarono nel 1922, 1933, 1943 e infine nel 1949, quando crollò l’intera copertura sopra l’altare.
Nonostante tutto, Santa Maria degli Angeli non fu mai del tutto abbandonata: anche in condizioni precarie, continuò ad accogliere le celebrazioni religiose, soprattutto quando altri edifici sacri risultavano inagibili.
Negli anni Cinquanta un intervento di restauro ridusse le dimensioni dell’edificio, consolidandolo e restituendolo almeno in parte alla comunità.