Un racconto tra storia, architettura e devozione
Storia e origini
La Chiesa di Santa Maria della Neve, nota anche come delle “Concanelle”, sorge su un sito che affonda le radici nell’antichità: si ipotizza infatti la presenza di un luogo di culto pagano dedicato a Cerere, poi cristianizzato. Le prime attestazioni documentarie risalgono alle bolle pontificie di Lucio III (1183) e Clemente III (1188), che menzionano una "ecclesia sancte Marie" nel territorio di Bugnara. La chiesa fu probabilmente ricostruita dopo il terremoto del 1349 su un impianto tardo-romanico, assumendo nei secoli seguenti una crescente importanza religiosa e culturale per la comunità. Reperti significativi come la statua lignea policroma della Madonna delle Concanelle (1262) e l’antica campana, fusa nel 1351 per volontà del cavaliere Simeone de Sangro, testimoniano l’antico prestigio del santuario. Nel corso del XV e XVI secolo, la comunità bugnarese e confraternite locali – come quella della Santissima Trinità (1515) – promossero nuove decorazioni, altari e sepolcri monumentali. Importanti famiglie come i De Sangro arricchirono la chiesa con donazioni e tombe.
All’esterno, la facciata è sobria ma nobilitata da due portali tardo-cinquecenteschi (1584). Gli stessi presentano diverse caratteristiche che riconducono allo stile manieristico come il timpano interrotto e la compresenza di elementi classici reinterpretati in modo più libero e decorativo, sul portale destro è presente lo stemma della Trinità. Questi interventi coincidono con la costruzione dell’atrio voltato antistante, che conferisce monumentalità all’ingresso. L’edificio, realizzato in pietra locale, si presenta oggi parzialmente restaurato dopo i terremoti del XX secolo, ma conserva buona parte della struttura originale.
L’interno si sviluppa su una pianta rettangolare, con l’aula principale divisa in tre navate da archi a sesto acuto impostati su pilastri massicci. L’area presbiteriale, separata da tre archi ogivali, culmina in un’abside sovrastata da una cupola luminosa. La navata centrale, più stretta delle laterali, guida lo sguardo verso l’altare maggiore, fulcro visivo e spirituale della chiesa.
Tra le opere più importanti troviamo:
La Madonna delle Concanelle (1262), capolavoro gotico abruzzese (oggi al Museo Nazionale d’Abruzzo, sostituita da una copia).
Altare della Santissima Trinità (1515), ornato da una tavola che raffigura i confratelli in adorazione.
Affreschi cinquecenteschi, come Sant’Antonio Abate (1519), la Madonna del Soccorso e Sant’Agata, questi ultimi legati alla devozione femminile.
Altari barocchi e neoclassici, come quelli del Sacro Cuore e di Sant’Emidio, testimoniano la continuità del culto nel tempo.
La chiesa conserva anche numerose lapidi commemorative e opere votive, alcune legate a famiglie locali. Gli affreschi, eseguiti a secco con pigmenti naturali, conservano ancora oggi un forte impatto espressivo, nonostante l’usura del tempo.
La chiesa ha resistito a numerosi eventi sismici (1915, 1933) e ha conosciuto restauri attenti, tra cui quelli voluti dal parroco De Pamphilis negli anni ’30. Gli interventi hanno rispettato l’autenticità dell’impianto architettonico, consolidando le volte e preservando stucchi e affreschi. Ancora oggi la comunità bugnarese rinnova la propria fede nella Festa della Madonna della Neve che si celebra il 5 agosto con solenne processione.